Benvenuti nel paese delle Meraviglie,dove ogni cosa è possibile,
che sia seria o assai risibile,
senza nemmeno dover tirar le briglie,
che quelle, senza affanno e costrizione,
già le tiran quei del popolo padrone.
Benvenuti nel paese dei Diritti,
di Gladiatori mai sconfitti,
che sull'onda dell'impegno
ci riserbano lo sdegno,
che su morti e trucidati
tanti daccordo son sempre stati.
Benvenuti nel paese dei rovesci,
dove puoi cenare a gratis con i pesci,
nel paese lento,
dell'eterno lamento,
delle scarpe di cemento,
di fulgori di inventori e di santi protettori,
di pizza e mandolino,
dell'audace ebbrezza e del buon vino,
del terso sole, del cristallino mare e delle immacolate montagne,
della dolce vita ma anche delle amare magagne,
che puoi e che poi tutto furtivamente taci,
che a parlare, dicon, anche gli ignoranti son capaci.
Benvenuti nel paese delle cose che capitano,
dove anche se non capitano,
ci inventiamo il Capitano,
e tanto tanti son già pronti a dargli una mano,
che di dita per la stanza dei bottoni
ne servon sempre più che dei gettoni.
Benvenuti nel paese della storia,
arte, cultura e fratricida memoria,
che se parlassero dei romani i tanto celebri loro archi,
di frecce avvelenate sarebbero ancor pieni i parchi,
che stato, chiesa e popolino,
sempre saranno triade base del poter divino.
Benvenuti nel paese delle repubbliche marinare,
che anche tra loro, eran sempre gare,
per il dominio dei mari
e del commercio il controllo,
per il lucro del profitto,
se ne stavano pure a mollo.
Benvenuti nel paese assistenziale,
che ti aiuta anche se non stai male,
se conosci il professore
che riceve a tutte le ore,
se no fili a far la fila,
e poi a tessere la tela.
Benvenuti nel paese chiamato Belpaese,
delle rose di maggio,
e del formaggio,
senza offese nè pretese,
che sia parmigiano o del puzzone,
qui troviam l'abbinamento per ogni stagione.
Benvenuti nel paese dove tutti siam felici,
di scrittori, poeti e tamerici,
di memorabili gioie e di immani dolori,
loro nostri cronisti o melodrammatici redattori,
se dell'ideale puro fra Giulietta ed il suo Romeo
riusciamo a farne solo nostro vanto e per l'altrui trofeo.
Benvenuti nel paese di chi si sa sempre arrangiare,
sia nel bene che nel male,
che sia Pasqua o sia Natale,
che qua teniamo tutti da mangiare,
che siam Sabaudi o che siam Mori,
a stomaco vuoto son per tutti gli stessi dolori.
Benvenuti nel paese dei malstati.
Negli anni esperienze associative ed autogestite hanno rafforzato in me l'idea che un altro mondo è possibile, dove tutti possano contribuire per vivere in pace con dignità e rispetto, lontani dalla logica del profitto...le impressioni sul mondo e su tutto ciò che lo popola e governa sono lo stimolo necessario ad elaborarne il miglioramento, e ad esprimerlo nelle forme più svariate...l'importante è lo spirito di voler trasmettere e condividere, anima dell'evoluzione umana.
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