lago Calamone ( o del Ventasso)

lago Calamone ( o del Ventasso)
Appennino Tosco Emiliano

lunedì 25 marzo 2013

sulla ferrata fino a Ferrara

Oggi, finalmente, ed in coincidenza con l'anticipato solstizio di primavera, è spuntato il sole, tra settimane di tempo grigio umido e bagnato...da tempo, sono a conoscenza di una linea ferroviaria regionale, qui vicino, anche se in un'altra provincia e regione, che collega Suzzara (MN) a Ferrara (FE)...linea tra le più antiche d'Italia, con trenini ancora "rigorosamente" a gasolio, dal puzzo asfissiante inconfondibile (che ci vuoi fare, siamo italiani, perennemente ancorati ai "ricordi" del passato)...ma almeno, il tragitto attraversa una zona del polesine tra le più verdi e coltivate, veramente la "bassa", con una visuale mozzafiato sull'arco appenninico tosco-emiliano da una parte e sull'arco alpino dall'altre...cime innevate e bianchissime stagliano i loro profili nell'orizzonte di una chiara e rarefatta aria tersa primaverile...e poi, ho scelto una maniera diciamo"ecologica" se non economica per spostarmi fino a Ferrara, città che ho poi solcato camminando per circa una quindicina di chilometri...chilometri in percorsi storico artistico culturali di altissimo valore...senza dire che la città, come peraltro tutto il territorio che ho attraversato durante il viaggio, è una delle zone maggiormente devastate dalla furia sismica del maggio 2012 (vedi la sezione Fotochronicle)...incomma, un'altra avventura all'insegna dei miei giri eco-culturali ed informativi...sulla ferrata fino a Ferrara...



il mio percorso



Partenza
stazione di San Benedetto Po (MN)



All'arrivo a Ferrara, ho seguito un percorso che pianificai a settembre l'anno scorso, sfruttando il materiale informativo sulla città che mi feci spedire gratis su richiesta online al sito della rete civica cittadina...percorso che, involontariamente, ritrova subito e per primo il Po, per la precisione Corso Porta Po, e a seguire la Chiesa di San Benedetto Abate (fa tè il caso a volte se è divertente!)



Chiesa di San Benedetto Abate
Corso Porta Po, Ferrara (FE)


martedì 19 marzo 2013

Socializzando teatralmente...

Novi di Modena, piccolo borgo che anticamente segnava il crocevia di confine tra le signorie degli Este di Modena, dei Pio di Savoia di Carpi, dei Pico di Mirandola e dei Gonzaga di Mantova, vanta, tra i suoi edifici di interesse storico artistico, il Teatro Sociale costruito negli anni 20 del secolo scorso...un piccolo gioiello architettonico ed "acustico" (dicono migliore anche del teatro di Carpi), abbandonato da decenni alle inclemenze del trascorrere del tempo...l'amministrazione comunale anni fa è tornata in "possesso" dell'edificio, anche se poi diciamo nessun serio intervento di restauro e ripristino è stato compiuto...quasi è stata una mossa teatrale di socializzazione...quel 29 maggio dannato dell'anno scorso, sia dopo la prima violenta scossa sismica del mattino che dopo quella del primo pomeriggio, in preda a terrore e sgomento come tutta la popolazione, ho "vagato" per il paese, a constatare di persona come quella violenza avesse lasciato il segno sugli edifici storici già danneggiati dalla scossa "iniziale" della notte del 20 maggio...altro che edifici storici, quasi tutto il paese è davvero "per terra"!! ...sono passato anche davanti al Teatro Sociale, in viale Martiri della Libertà, stupendo esempio di architettura tardo Liberty (le foto sono nei primi post che ho pubblicato a documentare i danni provocati dal terremoto)...e ora, continuando in questo mio momento di improvvisazione atecnica pittorica, ho deciso di ricrearlo "integro" come è nato, copiandolo da una foto del tempo trovata in rete...ho cercato di renderlo più verosimile possibile nei dettagli, anche se il compito non sempre è stato rispettato...ma va bene così, come sempre è il pensiero che conta, e lo aggiungerò soddisfatto alla mia serie di quadri "ricordo" di Novi di Modena...di come era...di come era socializzando "teatralmente"...



il Teatro Sociale di Novi di Modena (MO)
(dopo la scossa sismica del mattino del 29 maggio 2012)



 il Teatro Sociale di Novi di Modena (MO)
(dopo la scossa sismica del primo pomeriggio del 29 maggio 2012)



ingresso del Teatro Sociale di Novi di Modena (MO)
(dopo la scossa sismica del primo pomeriggio del 29 maggio 2012)



foto storica del Teatro Sociale di Novi di Modena (MO)



Teatro Sociale di Novi di Modena (MO)
(tela, acrilico + trattopen - Mirtillause 2013)









 

venerdì 15 marzo 2013

Ricordi "attorriti"

In quel paese di campagna della bassa modenese, proprio di confine ad ovest con la "parente" provincia di Reggio Emilia e a nord con la lombarda provincia mantovana, c'era una volta una torre...una signora torre civica, oserei dire, che nel suo piccolo non mancava di merli, campane ed orologi...torre che fu "riammodernata" nel periodo fascista, con interventi strutturali (merlatura e nuova campana)...



Piazza Vittorio Veneto
Novi di Modena (MO)



Piazza Vittorio Veneto
Novi di Modena (MO)



la Torre dell'Orologio (torre campanaria civica)
Novi di Modena (MO)



Piazza 1° Maggio
Novi di Modena (MO)



la Torre dell'Orologio dopo la seconda scossa sismica del 29/05/2012
Piazza 1° Maggio, Novi di Modena (MO)


la Torre dell'Orologio dopo la seconda scossa sismica del 29/05/2012
Piazza 1° Maggio, Novi di Modena (MO)



la Torre dell'Orologio dopo la scossa sismica del 31/05/2012
Piazza 1° Maggio, Novi di Modena (MO)



i mattoni della Torre dell'Orologio
Piazza 1° Maggio, Novi di Modena (MO)



la campana della Torre dell'Orologio
Piazza 1° Maggio, Novi di Modena (MO)


La torre non c'è più, perciò ho deciso di ricrearla prendendo spunto da una vecchia foto, per ricordarmi sempre com'era...ricordi "attorriti"...



la Torre dell'Orologio di Novi di Modena (MO)
tela, acrilico + trattopen, anno 2013
autore: me stesso










mercoledì 13 marzo 2013

Ricordo ingiallito

Vedere come è ridotta  la piazza 1° Maggio di Novi di Modena mette una tristezza infinita...resistono ormai solo i ricordi della vita sociale vissuti da tutti, in una maniera o nell'altra, in quella "doppia" piazza...da una vecchia foto che ho visto, quando ancora si chiamava Piazza Vittorio Veneto e  la torre civica non aveva i merli riproposti nei restauri del periodo fascista, ho tratto l'idea di ricrearla,,,ricordi sconosciuti ed antichi di una piazza di quasi cent'anni fa che rievoca ricordi più recenti ed attuali...per non lasciarsi abbattere e chiedere a gran voce di ricostruire per ripartire...per non lasciare che il centro storico di un paese rimanga solo un ricordo ingiallito...



Ricordo ingiallito
Piazza Vittorio Veneto primi del '900, Novi di Modena (MO)
( tela 24 x 18, in Acrilico e Trattopen, Mirtillause 2013 )




sabato 2 marzo 2013

Al primo colpo d'occhio...at Creva al Còr

28 Febbraio 2013...mese corto...l'ho voluto chiudere con un tour fotografico sconfinando nel territorio bolognese, partendo dal fiume Secchia fino al Panaro e poi verso il fiume Reno, verso oriente...altra zona duramente colpita dal sisma del 2012...



tra Secchia e Panaro, e poi in là...


in là...


Attraverso piccoli ed antichi borghi di campagna, "cresciuti" solo grazie allo sviluppo edilizio cementifero, si vedono palazzi e ville padronali, torri, tutti egualmente non risparmiati dalla furia sismica...fino a giungere a Crevalcore, sotto Bologna, paese di notevole rilievo storico ed artistico, che ancor mantiene intatto l'antico quadrato perimetrale del centro storico...sino a giungere all'ingresso di Porta Bologna...fermarsi davanti alla transenna che sbarra l'ingresso sotto l'arco...guardare dritto davanti, lungo tutta la via centrale principale, fin a scorgere il torrione di Porta Modena, dal lato opposto, in fondo...il centro è semideserto...ponteggi ed impalcature a perdita d'occhio...al primo colpo d'occhio...at Creva al Còr !!



Chiesa
località Gorghetto, Bomporto (MO)